martedì 23, mercoledì 24, giovedì 25, venerdì 26 giugno ore 21.00
domenica 28 giugno ore 18.00
il mito di Edipo da Pieds Percés
testo originale Stanislas Cotton
traduzione Federica Martucci
regista, perfomer Souphiène Amiar
disegni Pino Genovese
artista visuale Andrea Adriani
costumi Marina Sciarelli
video mapping Giuseppe Tomasi
tecnico luci Livia Caputo
Progetto realizzato con il sostegno di Ville de Geneve, Loterie Ronande ed il partenariato del Mezeum Woli di Varsavia, Teatro Potlach di Fara Sabina
lo spettacolo è in lingua francese con sovratitoli
Edipo è uno dei miti fondatori della civiltà greca, che vive l’esperienza del conflitto interiore come condizione necessaria per rendersi libero.
La videoinstallazione fa da sfondo, situando la nascita dell’eroe greco nell’habitat dell’uomo arabo. Alla storia di Edipo, raccontata dall’Oedipus di Stanislas Cotton (un poema strutturato in 19 variazioni), si affiancano tre estratti dagli scritti di Al-Farabi, il pensatore dell’epoca d’oro dell’Islam che andò più vicino alla riconciliazione della fede con la filosofia e che con i suoi commentari contribuì alla diffusione dei testi di Aristotele e Platone nel mondo latino.
Infatti fu grazie alle traduzioni da parte di alcuni filosofi arabi, tra i quali anche Avicenna e Averroè, che nel Medio Evo si è potuto rientrare in contatto con molte delle più importanti opere della civiltà greca antica, che erano state via via dimenticate dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente.
La cultura araba sembrò invece trascurare l’altrettanto importante prodotto del sapere greco: la tragedia. È necessario chiedersi perché. La risposta a questa domanda mostra con ogni evidenza le ragioni di due visioni inconciliabili del mondo e di altrettante culture, che in questo lavoro non vengono contrapposte col classico espediente del conflitto, che genera l’azione dagli albori del dramma occidentale, le mette semplicemente in parallelo.